sabato 31 ottobre 2020

MARINIG: TRA TRADIZIONE ED INNOVAZIONE


Dopo ESOF2020,Trieste Città Europea della scienza, ripartono le iniziative di informazione


di Borghi d'Europa e del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

L'AltroFriuli,Terra di Storia e di Storie si prefigge di far conoscere il Friuli Venezia Giulia in nuovi contesti europei . A lla penna di Gianluigi Pagano, direttore della rivista ND Natura Docet, è affidato il primo viaggio del gusto.



Il Collio è una terra al confine fra Italia e Slovenia, tra i monti Corada e Sabotino, dai dolci pendii, in cui si producono alcuni fra i vini più straordinari del Paese (oltre che gustosissime ciliegie).

Già nel ‘500 il patrizio veneziano (ma di origini friulane) Giorgio Gradenigo così descrive il Collio: ”Se piegate il volto poi un poco verso oriente, vi si fa innanzi il paese che si chiama Colli, cioè un numero infinito di monticelli colti, che posti l’un dietro l’altro nelle lor cime pajono onde di mare che si muovono piacevolmente…”

In questa zona, benedetta da Bacco, a Prepotto, sulla strada che da Cormons giunge a Cividale, durante un educational tour, ho visitato l’Azienda Agricola Valerio Marinig.

Produce un’ampia gamma di vini, Bianchi, Rossi (sì, nonostante il Friuli sia più conosciuto come zona da vino bianco, produce anche ottimi vini rossi, generosi e pieni di personalità) e ‘da meditazione’.

Ne ho assaggiato un certo numero (cercando di non eccedere, perché tanto ormai sapevo dove rivolgermi per futuri assaggi o acquisti!).

Ho volutamente evitato i più pregiati come Verduzzo Friulano e Picolit per concentrarmi su vini che conoscevo meno.

Quello che mi ha impressionato è stato un Friulano del 2012, un vino il cui unico difetto era il nome banale, non potendosi più chiamare Tocai Friulano per beghe legali con l’Ungheria, preoccupata che qualcuno potesse confondere il loro Tokaij con questo.

Bisogna veramente aver bevuto molti calici per non sentire la differenza! Comunque à la guerre comme à la guerre….

Il colore del vino assaggiato era giallo paglierino con sfumature verdognole; il profumo fine e caratterizzato da tipici sentori di fiori di mandorlo e di mandorla amara. Al palato risultava morbido e dotato di ottima struttura, con buon equilibrio tra freschezza, sapidità e componente alcolica e con una piacevole persistenza. Insomma un vino che, senza vantare particolari riconoscimenti, era pregevolissimo e reclamava un abbinamento con pesce o crostacei, ma anche con il corregionale Prosciutto san Daniele.

Un altro prodotto che mi ha impressionato è stato lo Schioppettino di Prepotto, un vino rosso, così chiamato per il suono scoppiettante che emettono i suoi acini quando sono schiacciati. Con questo si smentiva definitivamente l’immagine stereotipa del Friuli come terra solo di bianchi! E’ vero che questi sono i più conosciuti, ma questo vino o altri Refosco che ho assaggiato facevano definitivamente cadere questa immagine limitativa.

Questo Scoppiettino (del 2010) si presentava di colore rosso violaceo, con un profumo fresco di frutti di bosco. Di buon corpo e con uno spiccato gusto di spezie, con una sfumatura fruttata di lampone, mora selvatica, mirtillo e ciliegia. Buona struttura e l’ equilibrio tra tannini e vivace freschezza. Insomma ho scoperto un rosso particolare e interessante, ottimo in abbinamento con carni rosse, carni allo spiedo, secondi con funghi, selvaggina e formaggi a media stagionatura.

Gianluigi Pagano


https://friulandoquaela.wordpress.com/2020/10/31/marinig-tra-tradizione-ed-innovazione/


https://my.vinit.net/news/list.php






















sabato 3 ottobre 2020

L'Enoteca di Cormons a Trieste,per il progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura'

 



Borghi d'Europa, nel quadro delle iniziative del progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa Adriatico Jonica ed ESOF2020,Trieste Capitale Europea della Scienza), aveva realizzato in giugno all'Enoteca di Cormons uno stage di informazione multimediale, aperto alla partecipazione delle aziende vitivinicole socie e alle aziende della filiera agroalimentare.
Un intenso programma di interviste e di visite era stato realizzato nel mese di maggio dalla redazione della testata giornalistica Borghi d'Europa.

Successivamente, Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso il Quartier Generale di ESOF2020, al Porto Vecchio di Trieste.

In questa occasione è intervenuto il Presidente della cooperativa, Michele Blazic, che si è soffermato sui temi della sostenibilità in viticoltura, con particolare riguardo alla zona del Collio.


“Nell'ottica di ottenere un incremento delle buone pratiche e un miglioramento della qualità, si pone sempre più attenzione alla gestione del vigneto e al suo territorio, attraverso metodi come la viticoltura di precisione, il controllo dei parassiti, la rotazione delle colture e il sovescio, oppure alla produzione del vino utilizzando uva biologica certificata, trattata senza diserbanti o pesticidi o fitofarmaci, con limitazioni sull'utilizzo di additivi o il totale divieto di impiego dei solfiti.

Allo stesso tempo, grande importanza viene data alla realizzazione di “buone pratiche ambientali” e al rinnovamento tecnologico finalizzato alla riduzione dei costi di produzione e al miglior utilizzo delle risorse. Il concetto di sostenibilità è altresì collegato all'eccellenza qualitativa e alla competitività della produzione vitivinicola, ecco perché sono diventate sempre più importanti le campagne di marketing e promozione rivolte al consumatore, che rafforzano l'immagine di un territorio.” ( Marco Buomi,Vino e sostenibilità, punti di forza del territorio del Collio,L'Espresso.

http://obiettivo-sostenibile.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/07/20/vino-sostenibilita-collio/ ).

https://fuoridalcoro-europeo.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://altratavolanews.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://borghieuropeidelgusto.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://nordestegusto.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://my.vinit.net/news/list.php

La sostenibilità nella filiera del Pane e della Pizza: Cuppone1963

 



La rete internazionale Borghi d'Europa ha inserito l'azienda Cuppone 1963 nei Percorsi Internazionali, segnatamente in quello dedicato ai Mulini del Gusto e alle Via del Pane e della Pizza. “ Un inserimento del tutto naturale -osserva Renzo Lupatin, Presidente di Borghi d'Europa- poiché Cuppone1963 rappresenta certamente una delle espressioni più avanzate che il tessuto produttivo italiano esprime nel settore dei sistemi di cottura per il pane e la pizza”. Nel corso del 2019 e del 2020, sono state molteplici le occasioni alle quali Cuppone 1963 ha potuto partecipare agli eventi organizzati nel quadro dell’iniziativa di ESOF2020: dalla conferenza stampa a Milano, agli stages di informazione che si sono svolti in Azienda e sulle rive della Piave, per la presentazione del progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”. Questo progetto gode dei prestigiosi Patrocini della IAI(Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica) oltre che di ESOF2020 Eurosciences Open Forum,Trieste Capitale Europea della Scienza.

Nell’ambito dei temi della sostenibilità e della scientificità della filiera agroalimentare che Borghi d'Europa ha sviluppato in questo contesto durante gli incontri di Trieste, Cuppone 1963 è stato il relatore ufficiale per quanto riguarda i sistemi di cottura del pane e della pizza: ricerca innovazione e tecnologie. “50 anni, sono un traguardo importante per Cuppone- commenta Federico Cuppone, Ceo dell'Azienda -, che dopo mezzo secolo di invenzioni continua a percorrere la strada della ricerca e dell’innovazione per proporre al mercato internazionale prodotti e soluzioni sempre all’avanguardia e consolidare il marchio CUPPONE nel mondo, come sinonimo d’eccellenza. Per esempio siamo i primi a progettare e utilizzare un sistema di controllo elettronico della temperatura e della potenza delle resistenze del forno per mezzo di un microprocessore. Questo sistema, che garantisce uniformità di cottura e risparmio energetico, è stato costantemente perfezionato ed è oggi utilizzato nelle serie più prestigiose di forni “

Alessio Dalla Barba


https://imulinidelgusto.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-nella-filiera-del-pane.html

https://europadellescienzecultura.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-nella-filiera-del-pane.html

https://grandistoriedipiccoliborghi.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-nella-filiera-del-pane.html

https://naturaeterritori.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-nella-filiera-del-pane.html

https://iborghipervivere.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-nella-filiera-del-pane.html