giovedì 18 novembre 2021

La Finanza sostenibile nel quadro della politica europea




Avendo spesso sentito parlare di “Economia Sostenibile”, e di “Finanza Sostenibile” senza averne un’adeguata spiegazione, per averne dei chiarimenti ci siamo rivolti ad un’esperta: la Consulente Finanziaria Laura Panizutti di Santa Lucia Di Piave, (TV),

La Finanza Sostenibile - ci ha spiegato - consiste in un’attività di finanziamento che si svolge nel rispetto dell’equilibrio ecologico per la salvaguardia del pianeta, di cui la Commissione Europea si è da tempo interessata.

Infatti fin dal 2018 essa ha stilato un Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile (Sustainable Finance Agenda) in cui si stabiliva come orientare gli investimenti privati verso una crescita sostenibile e inclusiva; era infatti necessario studiare come orientare i flussi finanziari verso la gestione dei rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e dai loro conseguenti i impatti sociali, promuovendo una finanza più trasparente e rivolta agli investimenti a lungo termine, nel quadro del “Green Deal Europeo”.

A tal fine si stabiliva un sistema di azioni principali, che partivano dall’introduzione di una classificazione per le attività economiche sostenibili (ossia un sistema di definizione e classificazione condivisa di prodotti e servizi sostenibili), promuovendo inoltre l’introduzione di Obbligazioni Verdi (Green Bond).

A tal fine erano anche state pubblicate delle linee guida per le imprese, tese a favorire la pubblicazione di informazioni obiettive, relative agli impatti che le loro attività hanno sul clima e che i cambiamenti climatici hanno sulle loro attività.

Tale documento auspicava anche un miglioramento della trasparenza delle metodologie di benchmark (Test per valutare tali valori di sostenibilità) ed inoltre introduceva nuovi obblighi di trasparenza e pubblicazione di informazioni per gli investitori da parte degli intermediari finanziari e dei consulenti finanziari ed auspicava la creazione di una piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile.

Ora questa impostazione è veramente innovativa ed in parte rivoluzionaria: non si può negare che buona parte dei danni provocati al nostro equilibrio ecologico derivino da un uso piuttosto disinvolto, per non dire incosciente, delle scelte finanziarie negli anni passati e perciò tale nuova scelta è opportuna, ma non basta se non è unita ad una scelta etica. Infatti Finanza Sostenibile e Finanza Etica non sono assolutamente sinonimiche, come spesso vengono presentate, ma mentre la seconda esige obbligatoriamente la prima, non è detto che la prima comprenda anche la seconda. Nei prossimi articoli cercheremo di spiegare le differenze sostanziali tra finanza Sostenibile e Finanza Etica, sempre avvalendoci dell’esperienza della nostra esperta.

Gianluigi Pagano

 

domenica 14 novembre 2021

La Via dei Norcini : il Prosciutto Istriano e il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader

 


Borghi d'Europa promuove dal 2019 alcuni Percorsi Internazionali dedicati alla filiera agroalimentare, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio

IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).


Uno di questi percorsi è dedicato alla Via dei Norcini.

I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno voluto scegliere due prodotti : un prosciutto cotto alla brace della tradizione italiana, firmato dal Salumificio Spader di Mosnigo

di Moriago della Battaglia, nelle Terre della Piave e il prosciutto istriano di Tignano.



Il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader è aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche,legato a mano e cotto arrosto. La sua peculiarità risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato di cotto e profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche. Il prosciutto cotto arrosto è

tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.Lo stesso prosciutto cotto lo possiamo

arricchire con una ulteriore aggiunta aromatica, sottoponendo il prodotto ad una fase di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, i quali donano un caratteristico

gusto e profumo di affumicato.


Il prosciutto istriano è l'orgoglio della gente dell’Istria, il simbolo del beneficio di un ritmo equilibrato con la natura. Il prosciutto istriano è legato alla leggenda di Bura, una ragazza giovane e bella che troppo lodava la sua bellezza e Dio per la sua arroganza la colpì con un fulmine. La storia narra che da allora, ogni volta che una donna commette lo stesso peccato, essa sospira amaramente e i suoi sospiri diventano vento forte e freddo, la bora, che porta chiarezza e semplice bellezza. Proprio così è il prosciutto istriano, una combinazione unica di carne di altissima qualità, di una ricetta speciale, arricchita con sale marino e aromi naturali, essiccato esclusivamente al vento di bora. Tagliato a fette sottili rappresenta tutta la bellezza della semplicità e l'unicità dell’Istria, che si scioglie in bocca e seduce con il suo fragrante profumo.


L'unicità del prosciutto istriano


Questo prodotto istriano assolutamente autoctono è unico al mondo per i suoi ingredienti di qualità e per i metodi di preparazione immutati da secoli. La speciale tecnica di preparazione del prosciutto e le condizioni microclimatiche hanno come risultato un prodotto di altissima qualità. Il prosciutto istriano è protetto dalla legge e dalla provenienza geografica e può essere prodotto esclusivamente nell'interno dell'Istria ad almeno 12 chilometri di distanza dal mare.


E’ caratterizzato da un colore estremamente rosso della carne, senza il grasso tessuto adiposo sottocutaneo e da un sapore e profumo intenso. Gli animali vengono curati e nutriti in modo particolare, quindi la carne del prosciutto istriano non contiene additivi o nitrati, dannosi per la salute. A differenza di altri prosciutti crudi, il prosciutto istriano non viene affumicato, ma seccato unicamente all'aria pulita per cui non contiene pericolose sostanze cancerogene. I prosciutti trattati e essiccati vengono poi messi in salamoia nel sale marino con spezie naturali - pepe, rosmarino, alloro e aglio. Viene prodotto nel periodo invernale, a partire dai primi giorni di bora fresca, essiccato nei seguenti 5 mesi e stagionato 12 mesi.




La sua casa è considerata Tignano, proclamata il comune del prosciutto istriano, dove ogni anno si riuniscono i migliori produttori di prosciutto della regione istriana e quelli provenienti da altre parti del mondo, ma anche dove si trovano numerose produzioni di prosciutto, questa superba prelibatezza culinaria. In questa parte dell'Istria lo chiamano "vijulin”, violino, per la sua morbidezza, tenerezza, dolcezza e unicità, ma anche per il modo ti tagliarlo che deve essere accurato e delicato, come quando si suona uno strumento musicale costoso.


Il prosciutto istriano si mangia da solo, quando portandolo alla bocca si scoprono tutti i suoi gusti o in uno dei piatti tradizionali come la ‘fritaja’, frittata, omelette istriana, o si usa come aggiunta alla regina del cibo al cucchiaio – la minestra, o come farcitura di piatti di carne, a volte in aggiunta alla pasta oppure viene solo leggermente fritto sull’oro dell’olio d'oliva. Qualunque sia la combinazione che assaggerete non dimenticate di abbinarlo con alcuni degli ottimi vini istriani, completando così la vostra originale esperienza gastronomica istriana.





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lunedì 1 novembre 2021

Le Ferrovie Dimenticate a Ponte Priula – La Via del Gusto ci porta al Salumificio Spader e ai vini di casa Ceotto

 

NOV






Borghi d'Europa ha proposto un incontro di informazione sul tema delle ferrovie dimenticate a Ponte Priula.

L'intervento del Presidente Renzo Lupatin (fondatore della rivista La Vaca Mora), ha ricordato come dal piazzale della Stazione di Susegana partisse la tranvia diretta a Pieve di Soligo.

La tranvia Susegana-Pieve di Soligo era un impianto noto per il trasporto dei passeggeri e delle merci che a partire dal 1913 prese ad attraversare la valle del fiume Soligo. Gravemente danneggiata a causa della Grande Guerra, durante la quale la sede era stata utilizzata per l'impianto di una ferrovia di interesse bellico, la tranvia passò di mano nel 1921 per poi venire formalmente soppressa nel 1931.



La tranvia, a scartamento metrico, aveva origine nella frazione di Susegana denominata Ponte della Priula, che ospitava la stazione ferroviaria cittadina, con un capolinea situato nelle immediate adiacenze della stessa denominato "Susegana Ferrovia"; nella piazza non era presente alcun cappio di ritorno: i treni retrocedevano fino alla stazione per invertire la marcia. Superato il tempio votivo, nelle cui adiacenze era edificata la rimessa tranviaria, i convogli incontravano poi la stazione tranviaria vera e propria, "Susegana Stazione", per poi dirigersi in direzione nord ovest.



Erano dunque servite, in successione, le fermate intermedie di Colfosco, Falzè di Piave (indicata negli orari dell'epoca con la grafia "Falsè") e Barbisano.



Giunta a Pieve di Soligo, la tranvia presentava una stazione in via Lamberto Chisini, il cui fabbricato è tuttora esistente e presso la quale esisteva una seconda rimessa, per poi effettuare capolinea nella centrale piazza Vittorio Emanuele II, ov'era presente anche un deposito di rotaie raccordato, ospitato dell'edificio poi sede della Cassamarca.



Materiale rotabile

Il parco trazione della tranvia era costituito da tre locomotive a vapore di tipo tranviario numerate 71÷73, costruite dalle officine di Saronno su disegni e licenza della Maschinenfabrik Esslingen; dopo la cessazione della guerra, nel 1918 le stesse furono trasferite a Udine per il prestare servizio sulla tranvia Udine-San Daniele.



Il materiale rimorchiato comprendeva tre carrozze passeggeri di seconda classe e due miste di prima e seconda classe, cui si aggiungevano cinque carri chiusi e cinque aperti per il trasporto merci.


L'inaugurazione della tranvia in una nota cartolina d'epoca


Quadro orario della tranvia nel 1915

La stessa fu peraltro ricostruita provvisoriamente in forma di ferrovia militare, con uno scartamento rispetto al quale le fonti non concordano, riportando i valori di 700 mmo 750 mm]. Tale "ferrovia da campo" (gli austriaci chiamavano "'Feldbahn" tale tipo di infrastrutture) seguiva il percorso originario Ponte della Priula-Pieve di Soligo proseguendo poi su Follina (ricalcando con ciò l'originario progetto della "Veneta") e Revine Lago; una breve diramazione consentiva di raggiungere l'abitato di Falzè di Piave





Ma gli antichi cultori del buon gusto non potevano non fare una tappa a due protagonisti de Le Vie del Gusto. Anzitutto a Mosnigo, al Salumificio Spader.



La caratteristica particolare di questa Azienda è che non si è concentrata sugli insaccati, come ci si aspetterebbe da un’industria salumiera, ma si è specializzata nella cottura di grossi pezzi di carne da affettare; ha quindi scelto come proprio target principale quello dei rivenditori (rosticcerie, salumerie, ristoratori).



Una scelta coraggiosa che ha avuto grande successo, poiché i rivenditori hanno riconosciuto la grande qualità di questa produzione, che rispetta le tradizioni venete, pur con qualche doveroso excursus nella tradizione del Lazio (ad esempio la Porchetta alla Romana, che fa bella compagnia a quella tradizionale Trevigiana e alla Porchetta Arrosto, o il Guanciale all’Amatriciana, anch’essa affiancata a quella tradizionale, nelle versioni dolce, affumicata, aromatizzata al pepe e aromatizzata al peperoncino; ce n’è per tutti i gusti!).

Forse può meravigliare la proposta della Porchetta alla Trevigiana (che tra l’altro ha un grande successo!) in quanto si pensa che sia un piatto solo romano o comunque del Centro Italia. Invece è documentata come specialità trevigiana fin dal 1919, quando fu proposta da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso. “ (Gianluigi Pagano)



Poi, se ci spostiamo nei Colli di Colfosco, potrete sorseggiare un buon bicchiere alla azienda agricola Ceotto, che segue i progetti e le iniziative di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che Borghi d'Europa ha sempre seguito con attenzione.

sabato 30 ottobre 2021

La Via dei Norcini : il prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader alla Società Agricola Palù di Mosnigo

 



Continuano le iniziative di informazione di Borghi d'Europa, per far conoscere i Percorsi Internazionali.

Per la Via dei Norcini i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale stanno collaborando

con il Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, per valorizzare e far conoscere

le eccellenze dei Territori coinvolti nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura.


La tappa realizzata alla Società Agricola Palù di Mosnigo ha proposto il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, prodotto aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caretteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”


Ha accompagnato la degustazione il vino col fondo di Luigi Comarella di Valdobbiadene.

Antonella Pianca, scrittrice fotografa e degustatrice AIS, ne ha messo in rilievo la bontà e la semplicità.

Luigi è una persona sincera, va dritto al segno, non gira attorno ai problemi.

Così quando osserviamo che anche nel settore del vino col fondo si fanno largo le furberie, evita di inoltrarsi nella polemica e commenta annuendo.

Un tempo i nostri contadini dedicavano al vino col fondo le uve migliori della vendemmia: oggi assistiamo a presunti vini a rifermentazione naturale che rivelano, inequivocabilmente, un passaggio...... Il vino col fondo di Luigi Comarella è semplicemente buono. 


domenica 12 settembre 2021

UN’AURORA DI SPERANZA.

 



Finalmente, dopo un periodo drammatico e triste a causa del Covid e delle tragedie da esso causate, incominciamo a respirare e vedere un futuro più roseo! Mi riferisco naturalmente innanzi tutto al calo dei contagi, più o meno generalizzato in tutto il mondo grazie ai vaccini, ma anche alla situazione economica generalmente in ottima ripresa.

Questo momento magico si riflette anche sulla vita dell’AIM (Associazione per l'Italia nel mondo) e ci permette di essere molto soddisfatti. Infatti, non solo ogni giorno riceviamo decine di richieste di iscrizione, ma in un numero sempre maggiore di Stati (già un’ottantina) siamo organizzati con un Segretario Nazionale, che coordina tutte le azioni dell’AIM nel suo Paese. Tale preziosissima azione si è vista quando abbiamo lanciata la proposta di una celebrazione del 7° Centenario della morte di Dante: due Stati: Argentina e Cuba hanno immediatamente risposto con dei progetti molto interessanti ed originali (niente a che vedere con le solite liturgie celebrative fredde e solo formali!),che ci ha permesso di ottenere per questo progetto il Patrocinio della Dante Alighieri. 

Mi auguro che altri Paesi seguano presto l’esempio di questi, formando un coro di voci diverse (ogni Paese sente in maniera diversa l’importanza e l’influenza sulla propria cultura della figura del Divin Poeta!) ma ugualmente significative, in modo da consentirci di dare un contributo importante a questo nostro ricordo di questo personaggio, che non solo ha inventato la lingua italiana, ma l’ha usata per comporre la sua opera immortale, non a caso chiamato “Divina” fin dal suo tempo.

Ma le soddisfazioni che in questo periodo ho avuto, grazie alla nostra Associazione, non si limitano a questo: ho ricevuto (naturalmente in rappresentanza dell’Associazione per l’Itala nel Mondo) un riconoscimento al Concorso “ BOOKS for PEACE 2021”, manifestazione che coinvolge 5 continenti e 61 paesi, e ormai punto di riferimento mondiale per promuovere la Pace, la Cultura, i Diritti Umani e lo Sport. Ovviamente mi riempie di gioia vedere come la nostra opera per mantenere i rapporti fra gli Italiani sparsi per il mondo, e conseguentemente per favorire la comprensione fra tutti i popoli, sia apprezzata.

Ma le soddisfazioni non finiscono qui: recentemente mi è stato recapitato uno splendido dolce da parte di una Pasticceria che si sta organizzando per un’esportazione in tutto il mondo e che quindi voleva farmi conoscere ed apprezzare la capacità unica degli Italiani di mantenere il livello qualitativo del piccolo artigiano, pur avendo una produzione già piuttosto ampia, tanto da aspirare ad espandere la propria area di mercato anche in Paesi lontani.

Si tratta di “Loison- Pasticceri dal 1938” di Costabissara, in provincia di Vicenza: un’azienda, che riesce a conciliare due concetti apparentemente opposti: il gusto per l’innovazione e la tradizione. Il loro dolce che ho avuto la fortuna di assaggiare si chiama: Torta Tosa: una torta al caramello salato, realizzata con pasta frolla al cacao tradizionale e completata da un’innovativa crema frangipane al caramello salato, unita o con le nocciole Piemonte Igp (ma ne esiste anche un’altra versione con il cioccolato monorigine Venezuela): una vera delizia in cui il gusto del dolce si fonde mirabilmente con il salato.

Se vi ho ingolosito non temete: un po’ alla volta questi eccezionali gioielli della pasticceria italiana stanno espandendosi anche in molti Paesi esteri, in cui sono stati addirittura nominati degli Ambasciatori Loison, che hanno il compito di far conoscere in tutto il mondo la squisita arte dolciaria italiana. Quindi probabilmente presto potrete degustarla anche voi!

Guido Vacca


sabato 17 luglio 2021

Il progetto COLLIO Doc Vino da uve autoctone presentato a Milano da Borghi d'Europa

 


Presso l'Osteria la Stazione l'Originale di Milano, si è svolto l'incontro di informazione per il progetto L'Europa delle scienze e della cultura, proposto dalla rete Borghi d'Europa. Nell'occasione sul tema de 'Il Friuli Venezia Giulia a Milano' è stato raccontato il progetto COLLIO Doc Vino da uve autoctone.


4 le aziende che hanno lanciato il progetto: Alessandro Dal Zovo, dg della Cantina, Kristian Keber dell'azienda Edi Keber, Andrea Drius di Terre del Faet e Fabijan Muzic dell'azienda Muzic di San Floriano del Collio. Il giornalista Alessio Dalla Barba ha aperto la mattinata con una introduzione storica sul Collio Bianco o Colliano, che era da sempre l’uvaggio del Collio fatto con Ribolla gialla in quantità maggiore e poi altre uve autoctone. Dopo la Grande Guerra fu dato maggior spazio alla Malvasia istriana e al Tocai friulano, che divennero gli altri due componenti del Bianco del Collio, assieme alla Ribolla gialla. Queste erano infatti le varietà previste nel disciplinare del Collio approvato nel 1968. Le percentuali per fare il Collio Bianco sono state cambiate a inizio Anni '90, mantenendo le 3 varietà - Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano – ma permettendo a tutte di essere fra 15 e il 55%. Alcuni anni dopo c’è stata la modifica che permette tutt’ora di utilizzare a piacimento varietà e percentuali: più spazio alla creatività dei produttori, ma meno riconoscibilità. Perciò i quattro vignaioli Keber, Muzic, Drius e la Cantina Produttori hanno deciso di uscire con il "Collio Doc Vino da uve autoctone": con l’utilizzo della bottiglia Collio Collio, l’uscita del vino dopo almeno 18 mesi dalla vendemmia, la presenza delle 3 varietà - Ribolla gialla, Malvasia (istriana) e (Tocai) Friulano – con prevalenza del Friulano, la possibilità di affinamento in legno ed altre regole di autodisciplina. Ognuno ha presentato il proprio Collio Vino da uve autoctone, tutti annata 2019, con altre annotazioni storiche riferite a quando nel 1922 al Re e alla Regina ospiti a Gorizia, in abbinamento alla “tazza di brodo reale” fu servito l'uvaggio “Vino bianco del Collio” e allo scrittore Francesco Babudri che, nel 1931, parla del “vino bianco del Collio” che a Trieste si abbinava alle trippe, dopo la mezzanotte alla fine del digiuno natalizio. L'obiettivo del progetto, che è aperto ad altri produttori, è di legare il Collio bianco al territorio, grazie alle varietà indigene e all'eleganza del vino, che esce 2 anni dopo la vendemmia.

lunedì 12 aprile 2021

Dalle interviste a Laura Panizutti e Andrea Tracanzan (Banca Etica), Borghi d'Europa fa nascere EUROSOSTENIBILITA', blog d'informazione

 



 

Nel primo numero di Eurosostenibilità abbiamo pubblicato un’intervista con la Consulente Finanziaria di Conegliano Laura Panizutti, che ci ha letteralmente aperto nuove prospettive, parlandoci di una finanza non speculativa. 

Esiste in effetti tutto un settore della finanza che mette le persone e l’ambiente al centro dell’attività dell’attività creditizia e d’investimento . Essa comporta un’accurata e attenta valutazione su come e dove allocare le risorse, in base a precise valutazioni etiche e morali, oltre naturalmente ad un’attenta valutazione del rischio.

Questa è la finanza etica e mutualistica, basata sul principio della solidarietà soprattutto in campo sociale ed economico. Tale impostazione si è diffusa prevalentemente nelle economie avanzate con lo scopo di includere, nel mondo finanziario stesso le categorie sociali più fragili, permettendo loro l’accesso al credito.

Quando poi la finanza etica persegue uno sviluppo sostenibile, ovvero un programma etico di investimenti che tenga conto del benessere delle future generazioni, tutelando anche l’ambiente naturale allora la finanza diventa veramente sostenibile”.



Affascinati da questo inaspettato argomento (e forse non solo da quello!) abbiamo voluto approfondirlo ed abbiamo scoperto l’esistenza addirittura di una Banca Etica.

Ci siamo precipitati dunque ad intervistarne il dott. Andrea Tracanzan, Responsabile del Dipartimento Proposte di Finanza Etica per capire esattamente in che cosa consisteva la mission specifica di tale Istituto.


Il dott. Tracanzan, giovane ma competentissimo Responsabile di Banca Etica



Banca Etica è una banca popolare cooperativa che opera in Italia e in Spagna. È nata nel 1999 grazie all’impegno di tante persone e organizzazioni che si sono attivate per costituire un istituto di credito interamente ispirato ai principi della finanza etica: trasparenza, partecipazione, sobrietà, efficienza, attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche. La Sede centrale è a Padova e siamo presenti in tutta Italia grazie a 21 filiali, Lavoriamo anche in Spagna con 2 uffici: Bilbao, Barcellona, Madrid."

Partendo da queste due interviste sulla finanza etica, i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno fatto nascere il blog di informazione EUROSOSTENIBILITA', su piattaforma Blogger-Google.


sabato 27 febbraio 2021

Panetteria Pandolfo nelle Vie Europee del Pane



 


Una scodella di tradizione : un vino col fondo d'altri tempi ; la focaccia artigianale di

nonno Pandolfo.

Una autentica lussuria.....


Così i giornalisti di Borghi d'Europa hanno voluto battezzare il dono di Luca Pandolfo,

una delle attività storiche in quel di Montebelluna.


Luca ha ripreso la tradizione di famiglia, dopo una esperienza 'esterna', riportando nell'arte

bianca il geniaccio di famiglia.


“Con la capacità di rendere importante un singolo granello di farina e la capacità di trasformare in eccellenza una ricetta antica, con la lavorazione di un tempo, mai dimenticata, otteniamo l’alimento primo: il pane.

Il profumo ed il sapore del pane sono due caratteristiche inconfondibili, che ci riconducono alle prime esperienze di vita e ci fanno provare le emozioni più genuine. Purtroppo molti consumatori hanno perso il riferimento del vero pane; il loro palato è stato condizionato dall’abitudine a mangiare il pane industriale, che del pane non ha nè la forma, nè il profumo, nè il colore, nè tantomeno il sapore.

Ogni giorno, come un tempo, noi rinnoviamo la tradizione e si incontrano semplicità e artigianalità, utilizzando ingredienti che vengono sapientemente lavorati per offrire continuamente un prodotto di alta qualità.”


Non avremmo saputo esprimere meglio i segreti di una passione e di un impegno.

Così il Panificio Pandolfo è stato inserito nel Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le

Vie del Pane.


La rete dei Borghi Europei del Gusto ha creato un percorso

dedicato a questi temi, tra le grandi iniziative di informazione internazionali del progetto.Il circuito

organizza e promuove dei percorsi d’informazione per mettere a confronto idee,

progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli

equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.

Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori , per raccontare a

giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.


Poi il gusto e il palato sono ritornati sui dolci di casa Pandolfo.

I biscotti, autentiche delizie, rivelano un talento autentico.

“ Abituati come siamo a molti fenomeni da baraccone – commenta Renzo Lupatin,

Presidente di Borghi d'Europa-, siamo rimasti stupiti dalla semplicità e dall'umiltà

di Luca e del suo staff”.

Così va bene!